domenica 31 gennaio 2016

ordine del giorno approvato dall'assemblea del 30 gennaio



  UMANIZZARE LA SOCIETÀ CONSERVARE IL MONDO

 

La presidenza del convegno organizzato dall’associazione ATLANTE e dal PARTITO COMUNISTA su questioni riguardanti le guerre in atto in gran parte del mondo, la grave crisi economica, l’attacco alle libertà democratiche sia istituzionali, che individuali, i diritti sindacali, i diritti al lavoro, allo studio, ritiene imprescindibile  impegnarsi nella lotta contro le potenze economiche, politiche, militari, internazionali e nazionali: massimi responsabili degli attuali forti flussi migratori, delle condizioni disastrose in cui versano i popoli del mondo, a incominciare da quelli del medio oriente, dell’Africa, dell’Asia, dell’America Latina, coinvolgendo pesantemente anche le masse popolari europee e nordamericane  ecc.

E’ un dato di fatto: il capitalismo, prevalentemente, non esporta più merci ma capitale,diventando parassitismo, il germe di tutte le crisi.

E’ l’imperialismo il nemico dei popoli, un mostro insaziabile che si alimenta con le guerre attraverso interferenze, intrighi, colpi di stato. e che si camuffa sotto le vesti di una moderna Globalizzazione.

 

La logica del massimo profitto guida:

i monopoli finanziari incentivando la speculazione  e mandando in rovina stati e nazioni, e, a differenza del passato l'acquisto dei titoli del debito pubblico dei singoli Stati rappresenta il modo "moderno" di assoggettamento degli stessi ai voleri del Capitale Finanziario Internazionale.

i monopoli industriali, i quali chiudono e aprono siti industriali dove il guadagno è più facile: investono sempre più nello sviluppo tecnologico espellendo forza lavoro, creano sfruttamento nei nuovi siti industriali, disoccupazione e miseria in quelli che lasciano. Mentre la produzione si sposta da aree sviluppate a quelle sottosviluppate, nella recessione ogni ciclo lascia indici sempre più elevati di disoccupazione.

L’instabilità economica, politica, sociale  è la caratteristica naturale del sistema capitalista, che si accentua in modo esponenziale nell’attuale fase imperialista. La instabilità genera la corruzione.

Gruppi finanziari, industriali, complessi militari-industriali, nella lotta per l’egemonia, determinano nel mondo le forme istituzionali delle amministrazioni statali, le condizioni sociali dei popoli, le politiche estere e gli orientamenti economici nei vari stati. Vi è stato negli ultimi anni  un tale sviluppo delle forze produttive che nei sui aspetti fondamentali rappresenta un vero e proprio salto qualitativo e non un regolare processo di crescita. Producono per vendere, per il massimo guadagno non per i bisogni reali dei popoli, creando sovraproduzione relativa, anarchia economica, stagnazione, instabilità sistemiche, crisi gigantesche e sempre più frequenti.  La loro natura cosmopolita e  lotta fra di loro per la conquista di mercati, li rende i primi protagonisti nella determinazione dei processi geopolitici mondiali, determinando cadute di governi e la installazione di altri a loro più comodi. Gruppi finanziari europei hanno provocato la caduta del governo Berlusconi, non più affidabile, investendo nel Pd e dando a questa formazione politica  e al suo responsabile Renzi il compito di modificare l’assetto istituzionale, ovvero il potere legislativo e di governo, per renderlo più vicino alle logiche del mercato e della guerra che a quella della resistenza da cui nasce la odierna costituzione.

Contro le ciniche politiche di questi gruppi bisogna intensificare la lotta della classe operaia, delle masse lavoratrici, dei giovani disoccupati dell’intellighenzia democratica e progressista.

 

 

 

 

 

 

NEL NOSTRO PAESE È VITALE RILANCIARE LE LOTTE

 

contro le logiche di guerrra

 

“La sicurezza oggi non esiste per nessuno. Sono nove gli Stati che dispongono di armi nucleari e uno di questi, gli Stati Uniti, ha lanciato due bombe che uccisero centinaia di migliaia di persone in soli tre giorni, e provocarono danni fisici e psichici a milioni di persone indifese.” (Fidel Castro)

occorre

La revoca dell'adesione dell'Italia al Trattato Nord Atlantico e conseguente  dichiarazione di neutralità militare dell'Italia

Lo scioglimento  delle alleanze militari che vanificano la carta dell’ONU

L’interdizione dell’arma atomica e di tutti i mezzi di distruzione di massa degli essere umani

La riduzione delle spese militari, riconversione dell’industre belliche

            la condanna dell’isteria bellicista, dell’odio razziale, del nazismo

Dirottare lo stanziamento di 13 miliardi di euro per l’acquisto dei 90 cacciabombardieri F35 verso la ristrutturazione e la messa a norma dei plessi scolastici

 

per la difesa della costituzione

 

difesa delle “libertà democratiche”, la cui limitazione o soppressione è un elemento della preparazione della guerra;

cancellare le modifiche alla costituzione approvata dal Parlamento il cui referendum si svolgerà fra ottobre e dicembre del 2016

intraprendere e sostenere tutte le iniziative per cancellare la legge truffa detta Italicum 

 

per lo sviluppo economico

 

una politica economica basata sulla programmazione con un ruolo attivo dell’intervento statale, attraverso processi di nazionalizzazioni, nell’industria e nella finanza, che valorizzino e rilancino le industrie strategiche (siderurgia, chimica, telecomunicazioni, trasporti) finalizzate ad un potenziamento delle forze produttive , alla fine delle delocalizzazioni, allo sviluppo della ricerca, allo sviluppo agricolo nel rispetto dell’ambiente e all’utilizzo di tutte le risorse idriche,  al risanamento idrogeologico del paese, , alla riduzione delle tariffe pubbliche, (gas, elettricità, trasporti, ecc.)ecc

 

per il lavoro

 

Riduzione, dell’orario di lavoro, reintroduzione della scala mobile dei salari e delle pen­sioni

difesa dei contratti collettivi nazionali di lavoro secondo il principio -a uguale lavoro uguale salario-

   una scuola pubblica e politecnica sganciata dalla logica del mercato e legata a quella della formazione umanistica

 

nella consapevolezza  “..che solo con la pace per tutti i popoli della Terra

e il diritto di trasformare in proprietà comune le risorse naturali del pianeta,

così come le scienze e la tecnologia create dall'essere umano a beneficio di

tutti gli abitanti, si potrà preservare la vita umana sulla Terra.” (Fidel Castro)


Gioia del Colle 30-1-2016