domenica 26 giugno 2016

Buon lavoro sindaco Lucilla



Il Gruppo Atlante augura a Donato Lucilla una guida dell’attività amministrativa degna delle aspettative che ha creato fra gli elettori che l’hanno votato; in modo particolare fra coloro che auspicano più giustizia sociale nella nostra città, almeno per quanto riguarda le prerogative di competenza della amministrazione comunale.   
Noi siamo fra questi.
Sono auguri sinceri che possono diventare “complimenti “ e “congratulazioni” se coloro che siedono nei banchi della maggioranza, a tutti i livelli, si atterranno a quello spirito costituzionale a cui una parte di loro si è sempre riferita quando era fuori dalla maggioranza o dal consiglio comunale. 
E’ un compito arduo, ne siamo consapevoli. Molte leggi e leggine nazionali, regionali remano contro la Costituzione
E’ ragionevole sintetizzare in “giustizia sociale” il “cambiamento “ che la stragrande massa dei cittadini ha chiesto il 5 e 19 giugno.
A livello comunale significa che l’ufficio tecnico comunale non sia “sensibile” (leggi tempi e metodi) solo ai professionisti, che il livello delle entrate tributarie sia proporzionale ai salari percepiti e ai servizi erogati, che il traffico sia disciplinato e sanzionato, che i  marciapiedi e le strade siano a misura dei pedoni, che chi “disturba” non la “passi liscia”, che il servizio sanitario non sia gestito da ragionieri e amministratori delegati.. ecc. Per la mancata attuazioni di queste tematiche ci sono e ci saranno sempre due correnti di pensiero
 Quella che addebita le responsabilità ai cittadini (“non hanno/abbiamo senso civico”)
Quella che l’addebita ai governi, ai vari livelli, dal nazionale al comunale.
Noi apparteniamo alla seconda. Riteniamo, per dirla con Marx che è “l’essere sociale che determina la coscienza” e quindi la carenza di “senso civico” è la diretta conseguenza  di un sistema economico-politico che governa un determinato paese. Se il 90% dei cittadini è convinto che senza l’”amicizia”non si và avanti, la responsabilità principale deriva dai vari governi che ne hanno fatto un sistema. Questa convinzione ci porta a pensare che senza l’abbattimento di questo sistema non è possibile un reale e duraturo “cambiamento”. Nella convinzione e nell’applicazione di questo principio rivoluzionario sosteniamo coloro che vogliono il cambiamento partendo dai primi 11 articoli della Costituzione, in particolare dal 3° (...È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che… impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. ) e dall’11° (L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali... ) Sono valori mondiali che la visione localistica, non è in grado di tradurre in atti amministrativi conseguenti.
Una amministrazione che finalizza il suo compito alla giustizia sociale è molto diversa dal dna costitutivo di Pro.di.Gio. Un “movimento assolutamente fuori dai soliti schemi, che desse voce vera ai cittadini di tutte le estrazioni culturali e sociali” (dal programma della coalizione Un Impegno in... Comune).E’ la storica e solita affermazione che pretende la massima espressione di democraticità sociale da un pulpito posizionato fra le nuvole. “tutte le estrazioni culturali e sociali” ?? Nella società gioiese, come in quelle italiana/mondiale, ci sono “estrazioni culturali e sociali” antidemocratiche come quelle fasciste, razziste, guerrafondaie, strati di sottoproletariato che vive ai margini della legalità, potenti settori di parassitismo sociale che vedono il rinnovamento solo nella economicità del proprio tornaconto individuale e/o di gruppo; a queste culture non bisogna “dar voce” ma impegnarsi risolutamente per eliminare la loro tragica influenza e presenza. 
Un dna che scopre “uno scenario politico o ideologizzato, legato a schemi obsoleti di visione della società, vista in una prospettiva di tipo collettivista o di tipo individualista, oppure legato a schemi opportunistici di fatto” Una fraseologia vuota per motivare una collocazione politica apparentemente neutrale, praticamente centrista per attirare consenso da qualunquisti, destra, sinistra, ecc.
Oltre 9000 cittadini hanno votato sindaco Lucilla, non perché condividono il programma, (il 90% non lo conosce) ma perchè hanno individuato un potenziale esecutore di un reale cambiamento. Per non deluderli, è opportuno disincrostarsi dai manicheismi e mettere in pratica quello che costituzionalmente positivo è scritto nel programma di governo, selezionare gli interessi reali della collettività, fare alleanze utili.
Noi valuteremo, attivamente, posizionandoci, come sempre, da parte degli sfruttati e degli oppressi. 
Buon lavoro





sabato 18 giugno 2016

a proposito di "Brexit" il contributo dei comunisti greci



Sabato 04/06 l'organizzazione del KKE in Gran Bretagna ha tenuto un evento politico a Londra. L'oratore principale è stato Giorgos Marinos, membro dell'Ufficio Politico del CC del KKE. Il titolo della manifestazione: "Gli sviluppi politici in Grecia, il referendum sull'UE in Gran Bretagna e la posizione del KKE". (da Resistenze. org)

 ...........Cari compagni e amici,
come sapete, la possibilità di una uscita dall'Euro e dall'Unione europea è stata discussa in Grecia e questa esperienza ci aiuta a prendere posizione sugli sviluppi in Gran Bretagna e sulla questione di una Brexit.

Nonostante l'attività di un apparato di propaganda ben finanziato, nonostante l'intervento delle forze borghesi che tentano di soggiogare il popolo, nonostante gli sforzi dei partiti opportunisti, come il Partito della Sinistra Europea che sostiene e mitizza l'UE, sezioni significative delle forze popolari resistono, con vari livelli di comprensione rispetto al carattere imperialista della UE.

L'UE non ha portato alla soddisfazione dei bisogni contemporanei delle persone, infatti anche i popoli degli stati membri si trovano ad affrontare l'inasprimento di problemi cronici.

Persino le statistiche ufficiali mostrano che la disoccupazione nell'UE tormenta più di 22 milioni di persone, mentre la percentuale di individui a rischio di scivolare sotto la soglia della povertà si aggira al 25%. La disoccupazione giovanile è superiore al 20%, più di 4 milioni di giovani in termini assoluti.

I trattati europei e le strategie degli organismi dell'UE mirano a rafforzare la competitività e aumentare la redditività dei monopoli in modo che possano soddisfare le esigenze della competizione internazionale e aumentare la loro forza. Nel passato recente, si è proceduto alla liberalizzazione dei mercati in settori strategicamente importanti dell'economia, così come all'espansione di rapporti di lavoro flessibili con l'obiettivo di aumentare il tasso di sfruttamento della forza lavoro.

Negli ultimi anni, l'arsenale della UE è stato rafforzato con armi moderne come la strategia "Europa 2020" e la "governance economica rafforzata" e altri strumenti che vengono utilizzati per il controllo permanente delle economie degli stati membri nella direzione di dare attuazione a dure misure antipopolari.

L'UE è sinonimo di guerre e interventi. La UE si allea con gli Stati Uniti e la NATO come testimoniato le guerre imperialiste contro l'Afghanistan, l'Iraq, la Siria, la Libia, con il pretesto della lotta al terrorismo e di sconfiggere lo "Stato islamico", ovviamente creati, addestrati e armati dagli Stati Uniti e dai suoi alleati.

L'UE svolge un ruolo di primo piano nell'anticomunismo, che è diventata la sua ideologia ufficiale, nella distorsione della storia, nella diffamazione del grande contributo del socialismo al progresso sociale, nascondendo il ruolo decisivo dell'Unione Sovietica nella sconfitta del fascismo nella 2° Guerra mondiale .

In conclusione, l'Unione europea dalla sua creazione ad oggi (con l'evoluzione della CEE) è un'alleanza imperialista tra stati che esprime e serve gli interessi dei gruppi monopolistici contro la classe operaia, i contadini poveri e gli altri strati popolari in Europa.

Questo percorso storico confuta ed espone le forze socialdemocratiche e opportuniste che cercano di inculcare ai lavoratori l'idea che l'Unione europea possa essere una buona cosa per le persone ma che abbia perso la sua strada.

Cari compagni e amici,
gli interessi comuni dei monopoli europei sono espressi dai piani per l'ulteriore approfondimento dell'EMU, l'unione monetaria, e più in generale una maggiore unificazione capitalista.

La "Relazione dei Cinque presidenti" (della Commissione, dell'Eurogruppo, del Consiglio europeo, della Banca Centrale Europea, del Parlamento Europeo) dal titolo "Completare l'Unione economica e monetaria dell'Europa", pubblicato nel giugno 2015 va in questa direzione.

Questo cosiddetto "salto in avanti" è un tentativo di rispondere ai problemi causati dal rafforzamento delle tendenze "centrifughe", l'orientamento delle sezioni della classe borghese e delle forze politiche che si oppongono all'unificazione e desiderano l'allentamento dei meccanismi e degli impegni per ogni stato membro nell'ambito della UE.

L'obiettivo di unificazione capitalista non può negare la tendenza verso uno sviluppo ineguale all'interno dell'UE, né può cancellare il ruolo degli Stati borghesi (sulla base dello stato-nazione). Ogni monopolio ha la sua sede in uno specifico stato borghese e questi stati costituiscono anche un campo significativo per l'accumulazione di capitale. Gli stati borghesi costituiscono la base per l'attuazione delle politiche fiscali, di programmi di finanziamento e esenzioni fiscali a beneficio dei loro monopoli.

Le difficoltà nella gestione della crisi del capitalismo, i rapporti ineguali e la concorrenza all'interno dell'UE, all'interno degli stati e all'interno della borghesia di ogni stato stesso sono fattori che portano alla nascita e allo sviluppo di ciò che è noto come "euroscetticismo".

In sostanza, questo esprime gli interessi e gli obiettivi di specifiche sezioni del capitale. Tuttavia, questa tendenza si manifesta in varie forme. Nazionalismo, razzismo e partiti fascisti come, ad esempio, il Partito per l'Indipendenza del Regno Unito (United Kingdom Independence Party - UKIP) di Farage, il Fronte Nazionale di Lepen in Francia, Alternativa per la Germania, formazioni simili in Austria, Ungheria e Grecia con la formazione fascista Alba Dorata, sono veicoli di "euroscetticismo".

Ma la tendenza "euroscettica" viene espressa anche da partiti che hanno una etichetta di sinistra, criticano o rifiutano l'UE e l'euro, sostengono una valuta nazionale e cercano altre alleanze imperialiste, con una strategia che opera nel quadro del capitalismo.

Cari compagni e amici,
la Gran Bretagna è una forte potenza imperialista; la ricchezza prodotta dai lavoratori registra un prodotto interno lordo (PIL) superiore a 2.200 miliardi di euro.

La Gran Bretagna ha aderito alla CEE nel gennaio 1973 ed è stato il suo 7° membro. Ciò è avvenuto nel contesto di intensi scontri in particolare con la Francia che ha usato il suo veto nel 1961 e nel 1967 contro l'ingresso britannico, nel periodo della presidenza De Gaulle, che aveva definito la Gran Bretagna "il cavallo di Troia degli Stati Uniti all'interno dell'Europa".

Storicamente, potenti sezioni della borghesia britannica hanno espresso la loro opposizione agli assi portanti dell'unificazione europea.

Nonostante abbia ratificato il Trattato di Maastricht e gli altri Trattati, non partecipa alla zona euro, non ha firmato l'accordo di Schengen e ha, per così dire, uno status che gli consente di godere di speciali esenzioni, come la sua non-partecipazione al sistema europeo di consolidamento e vigilanza bancaria, rifiutando in questo modo la sorveglianza sul suo sistema bancario e finanziario ovvero sulla City di Londra, che è anche la sede di importanti compagnie di navigazione appartenenti ad armatori greci.

L'accordo speciale tra l'UE e la Gran Bretagna firmato a febbraio 2016 non riguarda solo la limitazione delle prestazioni sociali per gli immigrati e i loro figli, ma fornisce alla Gran Bretagna la possibilità di monitorare le proprie istituzioni finanziarie, mettendo un freno al processo di unificazione.

Il referendum del 23 giugno che il governo conservatore ha deciso di indire va oltre i referendum che hanno avuto luogo in passato sull'approvazione dei trattati, come in Francia e Danimarca negli anni 1990, o all'approvazione della costituzione europea, come in Francia e Irlanda nel 2005.

Cari compagni e amici,
al fine di esaminare le condizioni in cui potenti sezioni del capitale inglese sostengono la Brexit, dobbiamo notare che l'impatto della legge sullo sviluppo ineguale ha portato a un cambiamento nei rapporti di forze all'interno dell'UE e questo si è manifestato con evidenza durante la crisi dimostrando che la Germania era in una posizione concorrenziale più forte di Gran Bretagna, Francia e Italia.

Allo stesso tempo, abbiamo assistito a cambiamenti a livello internazionale nelle posizioni di forti stati capitalisti a spese degli Stati Uniti e in favore della Cina, che sta svolgendo un ruolo speciale nell'alleanza capitalista dei BRICS insieme alla Russia, all'India, al Brasile e al Sudafrica.

Si formano nuovi consistenti mercati; le operazioni tra Cina e Gran Bretagna si aggirano attorno a un valore di oltre 70 miliardi di sterline.

Le sezioni della borghesia inglese sono preoccupate per la direzione e le condizioni del grande mercato liberalizzato che si crea attraverso il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership - Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti) su iniziativa degli Stati Uniti e Unione europea.

Il recente intervento di Obama perché la Gran Bretagna resti nella UE sottolinea il desiderio degli Stati Uniti di avere un fedele alleato all'interno di questa alleanza predatoria e di gestire congiuntamente gli sviluppi del TTIP. Ciò dimostra che in questa fase gli Stati Uniti guardano agli sviluppi all'interno dell'UE molto seriamente e cercano di scongiurare elementi di disturbo che potrebbero incidere negativamente sulla fragile situazione economica internazionale e sull'economia stessa degli Stati Uniti.

In queste condizioni:
La sezione della borghesia britannica che sostiene il voto per restare nell'Unione, ritiene di avere la forza per far fronte alla competizione all'interno dell'UE e identifica i propri interessi con la permanenza nell'UE, avvalendosi delle sue esenzioni storiche e scegliendo di lottare in alleanza con gli USA per conquistare una migliore posizione nella sua competizione con la Germania.

L'altra sezione della borghesia che sostiene il voto per l'uscita valuta di trovarsi in una posizione di svantaggio a causa della forte presenza della Germania e di essere ostacolata da un quadro giuridico dell'Unione pregno di restrizioni e controlli. Si pone l'obiettivo di formare nuove condizioni per mantenere i mercati che ha già e conquistare posizioni nei nuovi mercati dei paesi del BRICS e altrove. Sembra persino cerchi di formare un centro nel quadro del Commonwealth britannico, che comprende India, Australia, Sudafrica e altri stati ex colonie britanniche.

In ogni caso, vinca il voto per restare o per lasciare, la borghesia inglese continuerà a negoziare con l'Unione europea per servire i propri interessi.

Compagni e amici,
una caratteristica attesa e specifica degli sviluppi è il finanziamento alle campagne referendarie, per restare o lasciare, con milioni di sterline di donazioni da parte del grande business.

Tra i potenti gruppi economici che sostengono la campagna per restare nella UE ci sono:
- La Confederazione delle industrie britanniche (CBI) e la maggioranza dei membri dell'Institute of Directors.

- Le grandi property companies, come il gigante dei media Bloomberg, le banche come Goldman Sachs, JP Morgan, Morgan Stanley, Citibank e altre imprese.

A livello politico la permanenza nella UE, è sostenuta da:

- Il partito conservatore e altri partiti borghesi riuniti nella campagna ufficiale trasversale "La Gran Bretagna più forte in Europa".

- Il partito laburista e il suo leader Jeremy Corbyn, promosso come riformista dal volto umano, si è rivelato un sostenitore della UE di cui tenta di nascondere il carattere antipopolare. Egli sostiene che l'alleanza predatoria porti posti di lavoro, protezione per i lavoratori, i consumatori e l'ambiente, investimenti e crescita capitalistica, rigurgitando tutte le posizioni utopistiche della socialdemocrazia che è in realtà un pilastro del sistema di sfruttamento.

- Il Trades Union Congress of Britain (TUC) è a favore della permanenza e sta cercando di travisare la realtà presentando l'UE come il campione dei diritti dei lavoratori, dimostrando così in modo tangibile quanto siano pericolose per i lavoratori in tutti i paesi le visioni riformiste e il sindacalismo concertativo. Possiamo annoverare anche il signor Varoufakis nella campagna per rimanere, uno spettacolo ridicolo se ricordiamo il suo ruolo in Grecia. Naturalmente, non commentiamo oltre, ma ci limitiamo a notare che non è nuovo per il sistema utilizzare questi personaggi per ingannare le persone in modo vile.

La Brexit è sostenuta da:
- l'organizzazione "Business per la Gran Bretagna", composta da imprenditori e dirigenti di primo piano.

- Le grandi compagnie di assicurazioni private, società finanziarie e di software.

- L'ex sindaco di Londra, Boris Johnson partecipa ad un blocco di deputati e ministri del partito conservatore a favore dell'uscita. Anche alcuni deputati del partito laburista supportano il voto per l'uscita.

La campagna "Left Leave-Lexit" è stata realizzata per lasciare la UE, con la partecipazione del PC della Gran Bretagna (CPB), altri partiti e sindacati dei trasporti, del settore alimentare, ecc.

Il CPB stigmatizza correttamente l'Unione europea come un'unione dei monopoli e si concentra sul suo carattere antipopolare, sostenendo come conclusione centrale della sua analisi che l'UE non può essere riformata.

Compagni e amici,
salutiamo caldamente gli uomini e le donne comuniste in Gran Bretagna e Irlanda e valutiamo che una gran parte della classe operaia, degli strati popolari e della gioventù sostiene il voto di uscita dall'UE.

Il movimento comunista deve utilizzare le contraddizioni del campo imperialista, rafforzando la sua lotta ideologica e politica indipendente che tragga forza e si nutra nella lotta per rovesciare il potere dei monopoli.

Questo è di particolare importanza, perché se pensiamo a ciò che sarà il giorno dopo in Gran Bretagna, sappiamo prevedere che qualunque blocco prevarrà tra le forze borghesi, il potere rimarrà nelle mani della borghesia, la classe operaia e gli strati popolari rimarranno vittime della linea politica antipopolare e dello sfruttamento capitalistico. La Gran Bretagna continuerà ad adempiere ai propri obblighi nella NATO e parteciperà nei piani di guerra imperialista.

Continuerà la disoccupazione e sotto-occupazione nella Gran Bretagna capitalista, aumenteranno i contratti a zero ore, che già affliggono 800.000 lavoratori, i tagli ai salari e ai servizi sociali per coprire l'avanzo primario di 3,5 miliardi di sterline fino al 2020.

Continueranno i congedi obbligatori non retribuiti, le minacce di licenziamento, la cassa integrazione come nella casa automobilistica Ford e Npower il gigante dell'energia.

Migliaia di lavoratori pagheranno un prezzo elevato per le contraddizioni del sistema, la concorrenza monopolistica, la crisi in settori importanti come dimostra l'esempio del settore siderurgico e gli sviluppi della società indiana Tata Steel che deve fronteggiare una forte concorrenza da parte dei monopoli cinesi.

E tutto questo mentre la Gran Bretagna attraversa condizioni di fase di crescita economica, con un aumento della ricchezza e l'acuirsi delle contraddizioni tra capitale e lavoro, preparando il terreno per la prossima crisi del capitalismo.

Cari compagni e amici,
molti stati non sono membri dell'UE, molti governi borghesi di varie sfumature hanno provato diverse forme di gestione, ma il denominatore comune in tutti i continenti è l'accumulo della ricchezza di una parte della società e povertà per tutti gli altri con il mantenimento dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo.

Quando abbiamo una tale ricca esperienza, inclusa l'esperienza del referendum in Gran Bretagna con la divisione dei gruppi monopolistici nei campi per restare o lasciare la UE, possiamo più decisamente fronteggiare l'illusione che il ritiro dall'UE e dall'euro costituisca di per sé un passo o trampolino di lancio per cambiamenti radicali e rotture senza porre condizioni che connettano la necessaria condanna dell'UE e il disimpegno da essa con la lotta per il rovesciamento del capitalismo, per il socialismo.

Perché questo è il presupposto indispensabile per la socializzazione e l'acquisizione della proprietà da parte del popolo dei mezzi di produzione, degli strumenti di sviluppo economico, della ricchezza dei minerali, dell'energia, delle telecomunicazioni, dei trasporti, del territorio, della distribuzione. E' il presupposto necessario per lo sviluppo della pianificazione scientifica centrale e per la soddisfazione dei bisogni contemporanei delle persone, abolendo la base che dà luogo al profitto capitalistico e allo sfruttamento.

Dobbiamo pensare al valore dell'edificazione del socialismo in un paese capitalista potente come la Gran Bretagna, dove i presupposti materiali per la costruzione della nuova società sono ampiamente maturi e mostrare la strada per avanzare. Dobbiamo pensare al forte impatto che avrebbe un tale enorme sviluppo e quali serie responsabilità la classe operaia nei paesi al vertice della piramide imperialista devono combattere contro la loro cooptazione da parte del sistema e puntare in alto.

Cari compagni e amici,
il KKE ha denunciato la CEE e la sua linea politica da quando questa organizzazione è stata fondata nel 1957. Ha votato contro l'adesione del nostro paese all'Unione europea e al Trattato di Maastricht e in tutti questi anni è entrato costantemente in conflitto con questa unione dei monopoli.

Il movimento comunista moltiplicherà le sue forze e le dinamiche della lotta di classe nella misura in cui esso sarà capace di aggregare in modo rivoluzionario e lasciare il segno sullo sviluppo della lotta antimonopolista e anticapitalista in ogni paese, acquisendo la capacità di concentrare le forze per il rovesciamento del vecchio sistema capitalista e per la costruzione del socialismo.

Il disimpegno dalla UE e dalla NATO, con il potere dei lavoratori in Grecia e in ogni paese europeo sarà un contributo alla lotta internazionalista dei popoli, getterà le basi per un'Europa del socialismo e aprirà la strada per l'abolizione dello sfruttamento, per l'eliminazione della disoccupazione e della povertà, per la prosperità popolare.

venerdì 10 giugno 2016

ATLANTE sosterrà la candidatura di Lucilla nel ballottaggio del 19 giugno



Il gruppo ATLANTE invita a votare Lucilla nel ballottaggio per la candidatura a sindaco che si terrà domenica 19 giugno.
L’indicazione alla candidatura di Lucilla è dovuta alla qualità della composizione del consiglio comunale nella sua eventuale affermazione. Con il ballottaggio non si sceglie solo la persona, ma, conseguentemente, la composizione del consiglio comunale.
Con la carica di Lucilla a sindaco di Gioia del Colle entrerebbero nel consiglio comunale e nella maggioranza di governo persone che, negli anni precedenti, si sono distinti per aver condotto e partecipato  a lotte contro le guerre, contro la discriminazione razziale, contro l’isolamento dei migranti, contro le modifiche costituzionali approvate dalla cricca renziana, contro l’esternalizzazione della riscossione dei tributi, contro l’emarginazione dei quartieri, ecc.. Questa presenza sposta la lancetta dall’astensione al voto per Lucilla.

Con queste considerazioni il Gruppo ATLANTE:

non modifica il giudizio dato da sulla coalizione "un impegno ... in comune" nel suo complesso, e la valutazione generale che lo ha portato a non sostenere alcuna candidatura a sindaco (gruppoatlante.blogspot.com);

ritiene che la realtà molto concreta e poco virtuale della azione amministrativa, dove prevalgono le considerazioni economiche-sociali sulla retorica della competenza tecnica e dell’etica astratta, evidenzierà tutti i limiti del carattere feudal-tecnocratico della cultura politica della coalizione a guida PRO.DI.GIO. con le conseguenti problematiche che potranno evidenziarsi.

A coloro che difendono i valori della “Costituzione nata dalla Resistenza” all’interno e all’esterno del consiglio comunale il compito:

di trasformare la delega di rinnovamento dei cittadini nella loro partecipazione attiva allargando i loro orizzonti in ambiti axtracittadini,

amministrare il comune per gli interessi generali e reali delle masse popolari gioiesi.

Gioia del Colle 9-6-2016

venerdì 3 giugno 2016

ATLANTE non sosterrà alcun candidato sindaco alle prossime elezioni comunali.


ATLANTE non sosterrà alcun candidato sindaco alle prossime elezioni comunali. Questa scelta  è dovuta
            -ad una debolezza del movimento operaio locale in generale e, conseguentemente, della sinistra in particolare. Questa debolezza si è manifestata nella oggettiva impossibilità a presentare una candidatura autonoma, nella competizione elettorale, che rappresentasse le esigenze reali della masse popolari e di cambiamento di sistema dell’attuale realtà economica e politica locale e nazionale
            -dal processo di degenerazione politica che si è accentuata nella nostra città con l’affermarsi del gretto localismo come criterio per eleggere la prossima amministrazione comunale.
Mentre la realtà economica ci presenta un continuo consolidamento del processo di internazionalizzazione dei mercati e di monopolizzazione del potere, mentre le economie più sviluppate vengono insistentemente investite da processi migratori che stanno pesantemente incidendo sul futuro politico di interi Stati, i gruppi politici locali, nella loro prevalenza, si presentano agli elettori con simboli e idee che recintano l’attuazione del proprio programma amministrativo nei confini della città.
La stragrande maggioranza dei candidati sindaci nascondono,  sotto i simboli con il nome di “Gioia” accompagnato dai più variegati aggettivi, la loro debolezza di analisi, di programmazione, di prospettiva.
Le promesse della campagna elettorale verranno poi rimosse, annullate, dalle solite divagazioni “stiamo vedendo”-“stiamo lavorando”-”che cosa ti serve”.
Nel frattempo le condizioni di vita e di lavoro della masse popolari locali non migliorano, anzi sempre più strati di cittadini alimentano l’area della povertà.
La presenza di qualche lista civica, nel passato, era la conseguenza di dissenzi e contrasti all’interno di un partito. Ma la lista civica poteva benissimo essere catalogata in un pensiero politico nazionale, in una visione di politica estera, economica, culturale extracittadina. Oggi dietro l’immagine propagandistica del civismo c’è o il vuoto assoluto o la furbizia di chi teme che presentandosi con il simbolo nazionale della propria idea verrebbe bocciato dalla collera o dall’astensioni- smo degli elettori sempre più danneggiati dai vari governi nazionali che si sono succeduti.
La cultura di “Pro.di.Gio” si è affermata prepotentemente tre anni dopo la sua presentazione nella scena politica amministrativa locale. Nel 2012 affermavamo che “La –coalizione- Pro.di.Gio è la più storicamente arretrata fra tutte; la più contraddittoria. Assume come valore la modernità che è sviluppo universale, e come cultura amministrativa “se stessi….e un gruppo dirigente ancorato alla società feudale”.
I dirigenti di Pro.di.Gio hanno modificato il “se stessi” aprendo alla “alleanza”, (SEP in questa tornata elettorale) più per una comune visione etica dei rapporti umani, che per una prospettiva politica realizzata sui rapporti di forza e conseguenti alleanze programmatiche e politiche.
Alla logica del civismo si è adeguato il PD. La passata amministrazione si presenta divisa nella campagna elettorale,
Al contrario del raggruppamento catalogabile come “berlusco-niano” (POLO CIVICO) che è riuscito ad “imbastire” gruppi e persone. Una “imbastitura” che dovrà affrontare la “campagna elettorale prima e quella consiliare dopo. “Campagne” soggette, considerata la natura della compagine, a movimenti-frizioni-strappi e…..
La candidatura Paradiso si presenta come il civismo interclassista della “sinistra buonista e di buon governo”. Deve fare i conti con una legge elettorale che legalizza le ammucchiate e, nella stragrande maggioranza dei casi,  penalizza il cambiamento reale.
Il Movimento 5 stelle accentua a Gioia il suo manicheismo elettoralistico: “soltanto noi rappresentiamo l’onestà”.
La candidata Curci chiama i cittadini a votarla per il “cambiamento”, probabilmente crede di essere originale nella proposta e nella richiesta.
Del resto la cultura del localismo non sforna grandi idee.
Oggi l’efficentismo e il  pragmatismo deteriore (“vediamo quello che si può fare”) fa da cartina di tornasole alla corsa del vecchio potere (che non si preoccupa neanche di rigenerarsi nell’immagine) per arrivare a spartirsi voracemente il gruzzolo che la passata amministrazione prima e la delegata del governo poi ha lasciato grazie alle vessazioni tributarie da esse cinicamente perpetuate.
Noi continueremo a unirci a tutti coloro che vorranno opporsi alle politiche della futura amministrazione (l’esperienza ci consiglia di non essere ottimisti). A costruire e sostenere le lotte per difendere la Costituzione aggredita e lacerata dal parlamento a guida renziana; a lottare per un aeroporto militare estraneo alle logiche guerrafondaie della Nato; consapevoli che solo una riscossa del movimento dei lavoratori, potrà portare il cambiamento reale -di classe- nelle istituzioni nazionali e locali.
I giovani impegnati nella campagna elettorale evidenziano la cultura autoreferenziale-manichea e/o efficientista a cui sono stati educati. Potranno costruire il loro futuro positivo quando sostituiranno il senso comune, con analisi appropriate, rigorose

 Il programma elettorale e di unità d’azione

Pubblichiamo il programma che ATLANTE aveva contribuito a elaborare nella prospettiva della presentazione della lista di SINISTRA, poi non avvenuta. Un programma di unità d’azione per tutti coloro che hanno a cuore gli interessi della nostra popolazione.
            Esenzione dell’irpef comunale fino ad un reddito di 50 mila euro
            Riduzione imu seconda casa sulle aliquote di rendite catastali basse (cantine – sottani - piccoli appartamenti) da A3 ad A5 e C3- C2 (centro storico).
            Migliore funzionalità dell’ assetto amministrativo attraverso:
-Riorganizzazione dei servizi (ufficio tecnico, ufficio anagrafe, ufficio traffico, ufficio finanzia e tributi, ufficio cultura, ufficio polizia municipale e ufficio servizi sociali).
-Ripristino del numero di quattro figure dirigenziali con la revoca della relativa delibera di giunta..
-Riordinare ed internalizzare il servizio di riscossione alla scadenza del contratto con la CERIN nel 2018
            Cimitero: ripensamento come servizio sociale attraverso la verifica dello stato attuale (censimenti, manutenzione, ecc.)
            SPES: affidamento della raccolta dei rifiuti alla ARO e liquidazione della Spes.
            Piano regolatore finalizzato al recupero delle periferie e rilancio del centro storico, con una puntuale verifica dello stato urbanistico attuale. Attuazione del nuovo piano urbanistico generale
            Teatro: esternalizzazione della gestione con linee programmatiche dell’ assessorato alla cultura previa consultazione con le associazioni culturali presenti nel territorio.
            Sanità: Il presidio territoriale di assistenza(PTA) in cui tutti i servizi devono essere concentrati all’interno ex ospedale. Tale struttura per essere funzionante ha bisogno di lavori di adeguamento nel rispetto alle disposizioni normative (DPR 151/2011) come la protezione antincendio  e la riqualificazione dei locali per destinarlo alle nuove funzioni. Nonostante sia stato stanziato  circa un milione di euro già dal 201, tali lavori non sono ancora partiti, l’ala (ex geriatria) ristrutturata con una spesa di 100mila euro per trasferire il consultorio dall’ inam all’ospedale non è stato attivato. Il nuovo CC deve aprire un confronto con la dirigenza della asl a tutti i livelli di direzione. Bisogna pensare a migliorare il funzionamento e potenziamento dei servizi: considerando:
-il servizio radiologia è carente di personale medico (significa che, per motivi qualsiasi il medico manca, si interrompe il servizio)
-senologia con le sue attrezzature sospesa l’attività per mancanza del medico da circa due anni.
-laboratorio analisi servizio efficiente e funzionale ma secondo le decisioni regionali rimarrebbe centro raccolta prelievi e servizio TAO.
-endoscopia carenza medici stessa situazione radiologia.
-day service: ipertensione ,diabetologia,oculistica e ortopedia. Per queste due branche si potrebbe ampliare l’attività degli interventi.
-urologia funzionante con visite e cistoscopie;
- endocrinologia;
- trasferimento dei servizi (sert,veterinari,ufficio igiene)  attualmente ubicati in strutture con canone di fitto in strutture di proprietà ( ex inam o  ex ospedale );
-creare un centro infermieristico dove svolgere le varie prestazioni terapeutiche.
Impegno per un servizio sanitario più efficiente snellendo la burocrazia e la riduzione delle liste di attesa.

l’analfabeta politico.
Il peggiore analfabeta
è l’analfabeta politico.
Egli non sente, non parla,
nè s’importa degli avvenimenti politici.        
Egli non sa che il costo della vita,
il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina,
dell’affitto, delle scarpe e delle medicine
dipendono dalle decisioni politiche.
L’analfabeta politico è così somaro
che si vanta e si gonfia il petto
dicendo che odia la politica.
Non sa l’imbecille che dalla sua
ignoranza politica nasce la prostituta,
il bambino abbandonato,
l’assaltante, il peggiore di tutti i banditi,
che è il politico imbroglione,
il mafioso corrotto,
il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali.
Bertolt Brecht