Nella lettera consegnata al presidente Mattarella in visita all’aeroporto di Gioia del colle, in data 27/03/2017, il sindaco Lucilla, tra l’alto scrive: “In qualità di rappresentate della Comunità locale non posso che essere orgoglioso di quanto viene svolto dal personale della nostra base aerea a garanzia della protezione dei cieli nazionali ed internazionali.”

Nella ricorrenza del 25 aprile, sempre ci viene in mente il “connubio” RESISTENZA-LIBERAZIONE-COSTITUZIONE e, prendendo a riferimento l’oggetto dell’orgoglio e cioè il “di quanto viene svolto” nella postazione militare, il “connubio” si ampia all’art 11 della Costituzione che indirizza e specifica il ruolo che i luoghi militari devono avere nel nostro paese e precisamente “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
“Tifosi”di questo articolo non sentiamo lo stesso “orgoglio” che è stato esternalizzato al presidente della Repubblica.
Molte volte l’aeroporto è venuto meno al ruolo che gli dà la costituzione scritta da chi la guerra l’aveva fatta, subita e non ne voleva sapere che nel futuro lo Stato italiano avrebbe partecipato ad azioni militari offensive come quelle procurate dal fascismo per operazioni coloniali e/o di alleanze militari.
Citiamo alcune azioni in cui dalla base son partiti azioni in un contesto militare che vedeva l’Italia in un ruolo decisamente offensivo e non difensivo.
La fonte è “Wikipedia,l'enciclopedia libera”.
“Il volo di Cattaro,”
L’Italia entrò in guerra nel 1915 dopo aver firmato il Patto di Londra. del 14 aprile 1915 “L'Italia si impegnava ad entrare in guerra entro un mese dalla firma del Trattato a fianco di Gran Bretagna, Francia e Russia contro tutti i nemici di questi paesi ovvero Austria-Ungheria, Germania e Impero Ottomano. In cambio, con il futuro trattato di pace, l'Italia avrebbe ottenuto il Sud Tirolo, il Trentino, Gorizia, Gradisca, il territorio di Trieste, l'intera penisola istriana fino al Golfo del Quarnaro con le isole di Cherso e Lussino, le isole della Dalmazia e le città di Zara, Sebenico e Trau, la città di Valona e l'isola di Saseno, la sovranità sul Dodecanneso, il riconoscimento di zone d'influenza nell'Asia Minore e la rettifica di alcuni confini nell'Africa italiana.”(Itinerari della Grande Guerra - Un viaggio nella storia)
E’ evidente che l’azione militare partita da Gioia del Colle si inquadrava in un patto di guerra per la spartizione di territori e mercati. Si dirà che allora non c’era l’art.11.
Prosegue Wikipedia,
“Alla fine degli anni cinquanta, l' inizio della "Guerra Fredda", spinse gli USA a cercare di approntare basi militari sempre più vicine ai paesi dell'Est Europa, in questo senso l'Italia appariva essere in posizione ideale, infatti, dopo una serie di colloqui con il governo italiano fu deciso di installare una base missilistica in sud Italia e la sede scelta fu proprio il campo di Gioia del Colle. Nel 1958 iniziarono i lavori per adeguare il vecchio campo alle nuove esigenze e inoltre furono costruiti altri siti al di fuori del campo vero e proprio. Alla fine la base era costituita dal sedime del vecchio campo e da dieci postazioni esterne, nelle quali furono basati tre missili a testata nucleare. Il nuovo aeroporto, che era stato dotato anche di una nuova pista in cemento e asfalto, divenne la sede di un nuovo reparto, la 36a Brigata Aerea Interdizione Strategica, che fu sciolta nel giugno 1963”
L’aeroporto di Gioia, quindi, poteva essere colpito da un’azione militare missilistica di ritorsione ad un atto di guerra che un presidente degli Stati Uniti, che ha le chiavi dell’armamentario nucleare, avesse .voluto provocare, fino all’uso dell’arma nucleare perché “negli interessi degli Stati Uniti”
(cioè l’aeroporto e stato un strumento per aggredire, destabilizzare altri paesi per gli interessi della NATO ovvero STATI UNITI. GRAN BRETAGNA in primo luogo). L’esternalizzazione di orgoglio dell’attuale amministrazione è preceduta da dichiarazioni simili ad altre precedenti amministrazioni. Citiamo quella del 1999 in cui il Consiglio Comunale “manifesta la propria solidarietà agli uomini delle Forze Armate, impegnati nella difesa del territorio nazionale per l'alto senso di responsabilità dimostrato nel compimento del proprio dovere; e rammenta come ancora una volta l'intera comunità gioiese attraverso le sue istituzioni e la sua popolazione sostiene con grande senso di civiltà i disagi e i rischi rivenienti dalla presenza di basi militari sul proprio territorio;…”
Un esempio di ipocrita retorica bellicista: gli “uomini delle Forze Armate”,erano a “difesa del territorio nazionale”…bombardando Belgrado??!! E tale “solidarietà” era espressa da chi negli anni precedenti aveva giudicato pericolosi e guerrafondai gli f16 e i Tornado che sarebbero stati dislocati nella base di Gioia.
Siamo molto preoccupati che vicino alle nostre abitazioni, alla nostra vita quotidiana ci siano luoghi dove partono missioni che provocano lutti e distruzioni. e degli effetti delle possibili risposte militari.
Preferiamo la posizione del prof. Gaetano Pavone “si chiederà (probabilmente con un referendum) alle autorità competenti nazionali e internazionali che l'aeroporto militare di Gioia del Colle non abbia compiti di attacco . Infatti è bastata la sola funzione di attacco, durante la guerra libica, per generare sofferenze ed apprensioni nella popolazione gioiese) “ATLANTE n°2 del 2012)
Il 4 dicembre non abbiamo voluto che la costituzione fosse snaturata da Renzi perché vogliamo che sia applicata, che non continui ad essere una vuota espressione istituzionale. N:B:e non abbiamo considerato gli effetti ambientali, che a incominciare dall’inquinamento acustico affliggono i gioesi