martedì 25 aprile 2017

25 aprile 1 maggio

       







25 aprile                                     1 maggio

               Principi da riconquistare
 Nella lotta per riappropriarci dei diritti e dei valori della pace e dei lavoratori

                   nel 1° anniversario della morte






                          presentazione del libro
                   
          ANTONIO CARDILLI 
                   dirigente proletario
Una raccolta di documentazioni sulle lotte del consiglio di  fabbrica della Termosud, di relazioni e articoli di Antonio Cardilli che di quel consiglio è stato fra i principali protagonisti, di interventi fatti da Cardilli nel consiglio comunale.
Ritenendo i contenuti di quegli scritti profondamente attuali,
li riproponiamo, adeguandoli alla situazione attuale in una 
         Assemblea popolare 
  Sabato 29 aprile ore 17,30                         nella sala De Deo
Relazioneranno Roberto Dentico e Roberto Cardilli


Aeroporto: noi non siamo “orgogliosi”

Nella lettera consegnata al presidente Mattarella in visita all’aeroporto di Gioia del colle, in data 27/03/2017, il sindaco Lucilla, tra l’alto scrive: “In qualità di rappresentate della Comunità locale non posso che essere orgoglioso di quanto viene svolto dal personale della nostra base aerea a garanzia della protezione dei cieli nazionali ed internazionali.”
Nella ricorrenza del 25 aprile, sempre ci viene in mente il “connubio” RESISTENZA-LIBERAZIONE-COSTITUZIONE  e, prendendo a riferimento l’oggetto dell’orgoglio e cioè il “di quanto viene svolto” nella postazione  militare, il “connubio” si ampia all’art 11 della Costituzione che indirizza e specifica il ruolo che i luoghi militari devono avere nel nostro paese e precisamenteL'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
“Tifosi”di questo articolo non sentiamo lo stesso “orgoglio” che è stato esternalizzato al presidente della Repubblica.
Molte volte l’aeroporto è venuto meno al ruolo che gli dà la costituzione scritta da chi la guerra l’aveva fatta, subita e non ne voleva sapere che nel futuro lo Stato italiano avrebbe partecipato ad azioni militari offensive come quelle procurate dal fascismo per operazioni coloniali e/o di alleanze militari.
Citiamo alcune azioni in cui dalla base son partiti azioni in un contesto militare che vedeva l’Italia in un ruolo decisamente offensivo e non difensivo.
La fonte è “Wikipedia,l'enciclopedia libera”.
“Il volo di Cattaro,”
L’Italia entrò in guerra nel 1915 dopo aver firmato  il Patto di Londra. del 14 aprile 1915 “L'Italia si impegnava ad entrare in guerra entro un mese dalla firma del Trattato a fianco di Gran Bretagna, Francia e Russia contro tutti i nemici di questi paesi ovvero Austria-Ungheria, Germania e Impero Ottomano. In cambio, con il futuro trattato di pace, l'Italia avrebbe ottenuto il Sud Tirolo, il Trentino, Gorizia, Gradisca, il territorio di Trieste, l'intera penisola istriana fino al Golfo del Quarnaro con le isole di Cherso e Lussino, le isole della Dalmazia e le città di Zara, Sebenico e Trau, la città di Valona e l'isola di Saseno, la sovranità sul Dodecanneso, il riconoscimento di zone d'influenza nell'Asia Minore e la rettifica di alcuni confini nell'Africa italiana.”(Itinerari della Grande Guerra - Un viaggio nella storia)
E’ evidente che l’azione militare partita da Gioia del Colle si inquadrava in un patto di guerra per la spartizione di territori e mercati.  Si dirà che allora non c’era l’art.11.
Prosegue Wikipedia,
Alla fine degli anni cinquanta, l' inizio della "Guerra Fredda", spinse gli USA a cercare di approntare basi militari sempre più vicine ai paesi dell'Est Europa, in questo senso l'Italia appariva essere in posizione ideale, infatti, dopo una serie di colloqui con il governo italiano fu deciso di installare una base missilistica in sud Italia e la sede scelta fu proprio il campo di Gioia del Colle. Nel 1958 iniziarono i lavori per adeguare il vecchio campo alle nuove esigenze e inoltre furono costruiti altri siti al di fuori del campo vero e proprio. Alla fine la base era costituita dal sedime del vecchio campo e da dieci postazioni esterne, nelle quali furono basati tre missili a testata nucleare. Il nuovo aeroporto, che era stato dotato anche di una nuova pista in cemento e asfalto, divenne la sede di un nuovo reparto, la 36a Brigata Aerea Interdizione Strategica, che fu sciolta nel giugno 1963
L’aeroporto di Gioia, quindi, poteva essere colpito da un’azione militare missilistica di ritorsione ad un atto di guerra che un presidente degli Stati Uniti, che ha le chiavi dell’armamentario  nucleare,  avesse .voluto provocare, fino all’uso dell’arma nucleare perché “negli interessi degli Stati Uniti”
“….In questi anni”,prosegue Wikipedia, “l'aeroporto è stato anche base di partenza di diverse missioni internazionali alle quali hanno preso parte anche reparti alleati. In particolare, la base ha ospitato reparti britannici in occasione delle operazioni svolte sulla penisola balcanica nell'ambito delle operazioni "Deny Flight", "Sharp Guard", "Deliberate Force", "Allied Force" e "Joint Guardian"…Nel corso dell'intervento militare in Libia del 2011, l'aeroporto di Gioia del Colle ha servito da base per le forze aeree italianebritanniche…”
(cioè l’aeroporto e stato un strumento per aggredire, destabilizzare altri paesi per gli interessi della NATO ovvero STATI UNITI. GRAN BRETAGNA in primo luogo). L’esternalizzazione di orgoglio dell’attuale amministrazione è  preceduta da dichiarazioni simili ad altre precedenti amministrazioni. Citiamo quella del 1999 in cui  il Consiglio Comunale manifesta la propria solidarietà agli uomini delle Forze Armate, impegnati nella difesa del territorio nazionale per l'alto senso di responsabilità dimostrato nel compimento del proprio dovere; e rammenta come ancora una volta l'intera comunità gioiese attraverso le sue istituzioni e la sua popolazione sostiene con grande senso di civiltà i disagi e i rischi rivenienti dalla presenza di basi militari sul proprio territorio;…”
Un esempio di ipocrita retorica bellicista: gli “uomini delle Forze Armate”,erano a “difesa del territorio nazionale”…bombardando Belgrado??!! E tale “solidarietà” era espressa da chi negli anni precedenti aveva giudicato pericolosi e guerrafondai gli f16 e i Tornado che sarebbero stati dislocati nella base  di Gioia.
Siamo molto preoccupati che vicino alle nostre abitazioni, alla nostra vita quotidiana ci siano luoghi dove partono missioni che provocano lutti e distruzioni. e degli effetti delle possibili risposte militari.
Preferiamo la posizione del prof. Gaetano Pavone “si chiederà (probabilmente con un referendum) alle autorità competenti nazionali e internazionali che l'aeroporto militare di Gioia del Colle non abbia compiti di attacco . Infatti è bastata la sola funzione di attacco, durante la guerra libica, per generare sofferenze ed apprensioni nella popolazione gioiese) “ATLANTE n°2 del 2012)
Il 4 dicembre non abbiamo voluto che la costituzione fosse snaturata da Renzi perché vogliamo che sia applicata, che non continui ad essere una vuota espressione istituzionale. N:B:e non abbiamo considerato gli effetti ambientali, che a incominciare dall’inquinamento acustico affliggono i gioesi


sabato 1 aprile 2017

SPES: l’ultima cosa certa è l’approvazione del bilancio…2015 ?!

E’ il 27.01.2017 la data di redazione della relazione sulla Gestione bilancio Spes del 2015. E’ evidente che il bilancio 2015 è stato approvato oltre i termini previsti dal Codice Civile. L’Amministratore ha specificato che aveva fatto ricorso al maggior termine di convocazione dell'assemblea dei soci, che era il 30.06.2016, “al fine di consentire la verifica dei rapporti reciproci di debito e credito fra Comune di Gioia del Colle e SPES Gioia S.p.A.”. A tal fine, l’Amministratore ha evidenziato che in più occasioni aveva sollecitato i competenti Uffici ed Organi del Comune a fare chiarezza in ordine alle partite debito/credito pendenti al 31.12.2015. Tuttavia alla data di redazione della relazione sulla Gestione i competenti organi comunali non hanno fornito una compiuta risposta in merito
Il bilancio Spes del 2015 chiude con un utile di Euro 187.500, al netto di imposte per Euro 219.192.
Secondo l’Amministratore il risultato positivo è stato raggiunto soprattutto per la riorganizzazione e contestuale revisione dei costi aziendali specie con riferimento proprio ai costi che impattano sul servizio di igiene urbana.
Il Conto Economico
Si confermerebbe, ancora una volta, che l’unica “Area Business” con un risultato positivo è quella dell’igiene urbana mentre le altre risultano in perdita. La Spesa per il Personale è diminuita da Euro 1.729.518 a Euro 1.551.452.
Risultano consulenze per Euro 147.644,68. e accantonamenti rischi per Euro 202.435.In definitiva, chiudendo l’esercizio 2015 con un risultato positivo lordo per Euro 406.692, si sono dovute pagare imposte sul reddito dell’esercizio. Le imposte sul reddito ammontano a Euro 219.192, di cui Euro 172.340 per IRES ed Euro 35.581 per IRAP, oltre a diminuzione imposte anticipate per Euro 8.991 e imposte anticipate per Euro 219. L’amministratore sostiene che l’utile dovrebbe essere stato determinato da un risparmio sui costi. Ma il provento della SPES è determinato annualmente in base ai costi del servizio che vengono preventivati dalla stessa SPES e che contribuiscono a determinare la tassa sui rifiuti. Il paradosso è che la Tassa sui rifiuti, pagata dai cittadini Gioiesi, determinata in base a costi superiori, rispetto a quelli registrati, ha contribuito ad incrementare le entrate tributarie dello Stato e della Regione.
La Continuità Aziendale.
L’Amministratore ha ribadito che la continuità aziendale è subordinata alla decisione che il Comune di Gioia del Colle assumerà in relazione all'esito della gara per l'affidamento del servizio di igiene urbana in ambito ARO5; se la società non dovesse mantenere il servizio di igiene urbana, parrebbe assai probabile una proiezione verso lo scioglimento e liquidazione della SPES.
IL COLLEGIO SINDACALE ha scritto che “allo stato, risulta poco chiara la prospettiva di continuità aziendale”. Tuttavia, “il Comune di Gioia del Colle si è avvalso della facoltà di cui all'art.4 della L.R. n.24/2012 di riservare alla SPES la continuità del servizio di igiene urbana, solo a condizioni più vantaggiose rispetto ai competitors esterni. Tale condizione indica l'esistenza di incertezza rilevante, che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità della SPES di continuare ad operare nel presupposto della continuità aziendale rappresentando, a parere di questo Collegio, un elemento di complessità riguardo il mantenimento del rapporto contrattuale in essere avente naturale scadenza fissata sino al 2050”.  Per quanto sopra il COLLEGIO SINDACALE ha invitato, l'Organo Amministrativo ed il socio di maggioranza a verificare l'esistenza operativa in un prevedibile futuro e, in particolare, per l'intero esercizio in corso, delle condizioni di continuità aziendale. (stralci tratti da alcune considerazioni del dott.
Luca Marotta sul bilancio SPES 2015)