In base ad un “Piano industriale” da ”avviare entro il mese di aprile 2015… il cui completamento è previsto nel 2017”
"Ansaldo Caldaie S.p.A";non esiste più, i lavoratori lavoreranno per “ACBoilers S.p.A."che“si occupa della progettazione, costruzione ed installazione di caldaie di grande taglia per impianti di produzione di energia elettrica in particolare caldaie dì potenza per impianti di produzione di energia elettrica, a carbone, olio e gas - Generatori di Vapore a Recupero a valle di turbine a gas per impianti a ciclo combinato - Caldaie a biomasse e per termovalorizzazione di rifiuti...II mercato di ACBoilers è oggi quasi esclusivamente centrato su Paesi extra europei.”
Cosa farà lo stabilimento gioiese di ACBoilers S.p.A?
“- mantenere le attività di service per revamping di boiler;
- mantenere la realizzazione di parti in pressione speciali con acciai legati
- avviare e realizzare nuove linee di produzione :
• per costruire direttamente o tramite società controllata bruciatori per boiler con una nuova linea dedicata
• per realizzare una linea dedicata alla fabbricazione di Corpi cilindrici anche mandrinati e/o con caratteristiche speciali derivanti da ordini acquisiti anche da altre società del Gruppo Sofinter.
• a seguito dei progetti di R&D attualmente in corso un centro di assemblaggio di moduli per l'ossicombustione flamless da parte di ITEA, società controllata del Gruppo Sofinter.”
Il Piano Industriale spiega, a grandi linee, cosa sarà fatto per svolgere tali attività:
Investimenti in
“macchinari-Innovazione-Formazione”in cui “Il Ministero dello Sviluppo Economico ed Invitalia, si impegnano a valutare l'utilizzo di strumenti idonei a supportare, investimenti coerenti con le linee generali del Piano Industriale”….La Regione Puglia…la disponibilità a sostenere, i piani formativi ,,,,”
Riduzione costi attraverso
“ottimizzazione dei costi operativi”
riduzione salariale “a partire dal 1° aprile 2015”
riduzione del personale attraverso “mobilità per 31 lavoratori…fino al raggiungimento dei requisiti previsti per il pensionamento di vecchiaia o di anzianità….Esodi incentivati..in linea con le esigenze aziendali;cassa integrazione “..a partire dal 6 aprile 2015 e sino al 31 marzo 2017…secondo le esigenze organizzative, tecniche e produttive dello Stabilimento”
Verifiche sull’attuazione dell’accordo saranno effettuate al “Ministero dello Sviluppo Economico .. entro ottobre 2015 ed il secondo entro giugno 2016 .”
Sintetiche considerazioni
Nella formulazione generale sembra un’operazione di riorganizzazione di Gruppo finalizzata ad ottenere aiuti pubblici sotto forma di ulteriori ammortizzatori sociali e un depotenziamento dello stabilimento di Gioia. Quest’ultimo diventerebbe un “terzista” per il Gruppo Sofinter, forse più conveniente solo per alcune lavorazioni; non si parla di nuove produzioni, ma, per adesso, di trasferire alcune produzioni da Macchi a Gioia. E’ evidente la carenza di politica strategica nel settore energetico del governo e nel sindacato nazionale
Nella formulazione generale sembra un’operazione di riorganizzazione di Gruppo finalizzata ad ottenere aiuti pubblici sotto forma di ulteriori ammortizzatori sociali e un depotenziamento dello stabilimento di Gioia. Quest’ultimo diventerebbe un “terzista” per il Gruppo Sofinter, forse più conveniente solo per alcune lavorazioni; non si parla di nuove produzioni, ma, per adesso, di trasferire alcune produzioni da Macchi a Gioia. E’ evidente la carenza di politica strategica nel settore energetico del governo e nel sindacato nazionale
Non è stato stabilito l’organico a regime, cioè al 2017, dello stabilimento di Gioia del Colle; il piano riferisce di ore lavorate nell’anno ma non parla chiaramente dell’organico. Molti lavori oggi si fanno facendo ricorso allo straordinario, questo creerà complicazioni e contraddizioni fra i lavoratori anche e specialmente per quella parte dell’accordo secondo cui la cassa integrazione si andrà gradualmente a ridurre anche “in funzione dei trasferimenti e delle offerte occupazionali provenienti dalla altre società del Gruppo in Italia.”
In riferimento a questa ambigua definizione, è naturale attendersi ricatti aziendali in cui la funzione sindacale è più politica che procedurale, e su questa questione è evidente la necessità di un salto di qualità degli operai in generale e dei loro rappresentanti interni e territoriali in particolare.
Un salto di qualità che deve investire tutto il movimento operaio dello stabilimento.
Il ritiro dei licenziamenti è la conseguenza della lotta determinata dei lavoratori, è necessario che questa conquista diventi consapevolezza della propria forza, senza questa determinazione, gli “alleati” istituzionali e non, avrebbero fatto la “comparsa” come è accaduto in altre circostanze. Tale consapevolezza deve diventare coscienza di classe, cioè non di singoli individui in cerca di amici protettori, ma di gruppo organizzato consapevole che Sofinter non è una organizzazione filantropica e che nel 2017 potrà richiedere ulteriori finanziamenti strumentalizzando la difesa dei posti di lavoro.
I lavoratori di Gioia, quelli dello stabilimento in particolare, non devono trovarsi impreparati